La felicità delle persone è uno stato fisico e mentale difficile da raggiungere, nonché un concetto sensibile alle critiche. Anche nel branding e nella CX.Lo psicologo statunitense – nonché padre della Psicologia Positiva – Martin Seligman ne ha sottolineato i limiti, focalizzando l’attenzione sulla sua mono-dimensionalità e sull’assenza di dualismo.
Talete pensava che tutto fosse acqua.
Aristotele credeva che tutto l’agire umano avesse lo scopo di raggiungere la felicità.
Nietzsche credeva che tutto l’agire umano avesse lo scopo di acquisire potere.
Freud pensava che i comportamenti delle persone servissero per fuggire all’ansia.
Tutti questi grandi pensatori caddero nel grave errore del monismo, per cui tutto deriva da una sola causa.
Partendo da tali considerazioni, lo stesso Seligman ha ripreso e criticato la Teoria della Felicità Autentica (Authentic Happiness) da lui stesso formalizzata nel 2002.
Di questi monismi, la mia visione originale era più simile a quella di Aristotele – che tutto ciò che facciamo è per renderci felici – ma in realtà non amo la parola ‘felicità’, così abusata da essere diventata quasi insignificante.
In cosa consiste la Teoria della Felicità Autentica?
In particolare, la Teoria della Felicità Autentica sostiene che la stessa felicità possa essere analizzata e “sezionata” in tre elementi differenti e misurabili con minore difficoltà: emozioni positive, coinvolgimento e senso.
Le emozioni positive fanno riferimento a ciò che le persone provano, come il piacere o l’estasi. Riuscire a vivere percependo tali emozioni in modo costante e continuativo crea una condizione di pleasant life.
Il secondo elemento (coinvolgimento) si ricollega invece allo stato di flow, riferendosi alla possibilità di immergersi completamente all’interno di una specifica attività. Una vita spesa rimanendo coinvolti in ciò che si fa è chiamata dallo psicologo statunitense engaged life.
Infine, il senso porta a una meaningful life, raggiunta nel momento in cui le persone comprendono “il senso delle cose”. Istituzioni come lo Stato, la Chiesa, i partiti politici sono nate proprio per perseguire questo obiettivo.
Dalla Felicità Autentica, al Benessere
Come già sottolineato, nel 2011 lo psicologo statunitense ha invece proposto la Teoria del Benessere, la quale “allarga le prospettive” rispetto alla visione mono-dimensionale proposta dalla Teoria della Felicità. Lo stesso benessere è un costrutto caratterizzato da cinque elementi, alcuni dei quali ripresi dal modello precedente: emozioni positive (positive emotions), coinvolgimento (engagement), relazioni sociali (relationships), senso (meaning), realizzazone (accomplishment/achievement).
- Emozioni positive: la percezione di emozioni positive come la gratitudine e la curiosità aumenta in modo considerevole la soddisfazione per quanto fatto e – in generale – per la vita. Rispetto alla Teoria della Felicità Autentica, la felicità e la soddisfazione per la propria vita passano dall’essere i cardini del framework al venire elencati come “semplici” emozioni esperibili dalle persone.
- Coinvolgimento: come ho già scritto prima, l’engagement rappresenta il coinvolgimento verso ciò che si sta facendo e gli obiettivi finali da raggiungere. Alla base risiede una visione attiva della vita, che deve essere vissuta in pieno e non semplicemente subita nei suoi diversi accadimenti. Così come le emozioni positive, anche il coinvolgimento viene misurato in modo soggettivo dal singolo individuo.
- Relazioni sociali: l’uomo è un animale sociale, incapace di vivere nella solitudine. Non è un caso che internet, nato inizialmente per motivi di sicurezza, dopo pochi decenni si sia aperto al grande pubblico come potente strumento di comunicazione. E non è sempre casuale se, nella società e nell’economia contemporanea, l’informazione è diventata un asset centrale e assolutamente fondamentale, a tutto vantaggio di chi la controlla. Le persone che instaurano relazioni genuine e sincere sono più felici degli individui che vivono nella solitudine.
- Senso: la percezione che la vita ha un senso è un altro fattore importante per produrre una carica emotiva ed emozionale capace di durare nel tempo. Per esempio, gesti di altruismo e beneficenza producono effetti molto positivi, in quanto indicatori del grande sforzo compiuto.
- Realizzazione: la consapevolezza di avere raggiunto un (piccolo o grande) traguardo nella vita è fonte di stimolo, ottimismo e determinazione.
Insieme, gli elementi elencati e brevemente descritti compongono il Modello P.E.R.M.A., acronimo delle 5 dimensioni elencate, e permettono agli individui di raggiungere e mantenere nel tempo uno stato ottimale e prospero.
Le teorie di Martin Seligman e gli approcci della Psicologia Positiva possono – e spesso devono – essere applicati efficacemente anche ai progetti di Gamification. Per rendere felici i partecipanti in gioco e generare benessere dal loro utilizzo, i sistemi gamificati devono tenere conto di tutte le cinque dimensioni sopra elencate, dando maggiore importanza all’una o all’altra a seconda degli obiettivi da raggiungere, della tipologia di audience e delle altre specificità di progetto. La loro integrazione permette di generare risultati molto importanti per i giocatori coinvolti: nessuno di questi elementi definisce infatti il benessere in modo esaustivo, ma ciascuno è importante per la sua realizzazione.